Torta di riso dolce di nonna Pina

torta di riso dolce

Remember time! Oggi con la torta di riso: questo dolce, infatti, per me significa Nonna Pina! Appena ho visto nel Calendario del Italiano del Cibo Aifb che oggi sarebbe stata la Giornata Nazionale di questo dolce, son partiti i ricordi e la voglia di prepararlo in suo onore.

Per storia, tradizioni e curiosità vi lascio, come sempre, all’articolo del sito: oggi la nostra ambasciatrice è laura Adani del blog “ Iocomesonno-pippi”, io vi racconto un po’ di nonna Pina ed anche di me.

Purtroppo non ho moltissimi ricordi di me bambina, ma casa di nonna Pina e nonno Pietro è ben impressa nella mente, così come alcuni momenti rituali con loro.

Spessissimo, infatti, dopo la scuola o nei giorni di vacanza passavo diverse ore da loro. Il pranzo era scandito dalla radio che trasmetteva la “Corrida” che tanto appassionava il nonno; dopo pranzo lui mi prendeva sulle gambe e mi raccontava una storia prendendo sempre spunto dalla tappezzeria: si avete letto bene, dalla tappezzeria! Era molto bella e colorata, tutta disegnata in stile quasi liberty con animaletti e fiori. Non so come ogni giorno potesse raccontarmi favole diverse, ma ci riusciva ed era uno dei momenti più belli della giornata.

Arrivava poi il momento del sonnellino vero e proprio, nel lettone con la nonna: qui scattava la seconda storiella, il cui protagonista era sempre un topino che viveva in un supermercato: quando questo chiudeva, il topolino usciva dal suo nascondiglio alla ricerca di cibo, attento a non farsi scoprire da chi stava pulendo e mettendo in ordine per l’apertura del giorno dopo.

Il pomeriggio, poi, passava leggendo, giocando e fantasticando altre storie fra i quadri che riempivano la casa: il nonno era antiquario e aveva una stanza piena zeppa di quadri che tanto mi facevano sognare. Ah, c’era il momento contabilità: il nonno su un quadernino mi faceva tenere i conti del “Dare” e “Avere”: spero li ricontrollasse alla sera quando io ero andata a casa!!!

Nonna non sapeva un granché cucinare: ricordo che preparava spesso per lei e nonno piatti che non mi piacevano per nulla: riso e prezzemolo, pancotto e minestra con rapa e patate.

Per me c’era sempre qualcosa di diverso: ricordo benissimo il filettino di vitello al burro e… quando preparava il pollo lesso a me riservava due parti che adoravo e un po’ fanno specie: il perdè (i durelli) e le zampe. Le zampette erano la mia passione: le “pucciavo” nella salsina di pomodoro, olio ed aglio che faceva solo per me. Sono uno dei ricordi più belli e ghiotti che ho di me bambina: lo so sembra assurdo che andassi pazza per le gambe lesse di pollo ma sono una goduria, vi assicuro!!!

L’unico dolce che sapeva fare era la torta di riso: lei lo chiamava budino di riso e anche da bambina mi sono sempre chiesta perché visto che non ha nulla del budino, ma tant’è … come lo faceva lei … nessuno. Spesso io e la mamma lo abbiamo rifatto spesso perché ci piace tantissimo ma il profumo e l’aroma di quello di nonna Pina è inarrivabile, riempiva la casa. Col tempo ci siamo convinte che il suo segreto fosse nell’essere generosa di rum!

Preparandolo per la giornata di oggi, dopo tanti anni in cui non lo facevo, ho abbondato un pochino e mi sa proprio che io e mamma avevamo azzeccato! Il profumo del riso in cottura e del dolce del forno mi ha riportato indietro nel tempo e anche nei gesti che avevo dimenticato. Mi sono ritrovata, istintivamente, a raccogliere col cucchiaio la pannina che il latte fa nel pentolino durante la cottura del riso e mi sono rivista, bambina, mentre facevo la stessa cosa!

La tradizione della torta di riso della nonna mi sa che proseguirà, perché anche Lorenzo che non l’aveva mai mangiata prima, l’ha apprezzata tantissimo e, si sa, il pasticcere perfettino di famiglia è lui.

Ingredienti per otto persone

torta di riso dolce

200 g riso Roma
750 ml latte intero
80 g uvetta passita
150 g zucchero
3 uova medie
2 limoni bio
60 g burro
mezzo bicchierino di rum
sale q.b.
pangrattato q.b.

Preparazione

Mettete sul fuoco una casseruola con il latte a cui avrete aggiunto 50 g di zucchero, la buccia di mezzo limone. Quando il latte è a bollore aggiungete il riso e lasciate cuocere a fuoco basso, mescolando di tanto in tanto, fino a che il latte non si sarà assorbito. Il riso, una volta cotto, va fatto raffreddare: se volete velocizzare la cosa potete riversarlo in un contenitore basso e largo.
Mettete, nel frattempo, ad ammorbidire l’uvetta in un poco di rum.
Con una frusta elettrica montate le uova ed il restante zucchero fino ad ottenere un composto ben montato e chiaro.
Fate sciogliere il burro.
Unite al riso raffreddato l’uvetta, il rum restante, il burro, la scorza di un limone grattugiata e mescolate bene.
Per ultimo aggiungete, mescolando delicatamente, il composto di uova e zucchero.
Ungete una tortiera apribile del diametro di 22 cm con una noce di burro, cospargetela di pangrattato e versate ilo composto. Nonna usava una pirex di vetro: va benissimo ma in questo caso la torta va lasciata lì perché difficile da estrarre.
Cuocete a 180° per 60 minuti. A metà cottura abbiate cura di mettere sopra la tortiera un foglio di carta da forno in modo che la superficie non si secchi troppo.
La torta è buonissima sia fredda che leggermente tiepida.

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15 Comments

  1. Cristina Tiddia
    Aprile 30, 2016 / 5:01 pm

    Che bello il tuo racconto! Ma sai che anche mia cognata da bambina era matta per le zampette di pollo, mia suocera raccontava che si vergognava sempre di chiederle al macellaio 🙂 La torta comunque dev'essere strepitosa!!Grazie alla tua nonna!!

  2. La Cascata dei Sapori
    Aprile 30, 2016 / 9:52 pm

    Torta fantastica! Complimenti anche per il racconto molto bello ciao 🙂

  3. Pippi
    Maggio 2, 2016 / 8:04 am

    Laura che bei ricordi e grazie per averli condivisi con tutti noi!!ti abbraccio e ti aspetto presto da me ! 😉

  4. Annamaria Iacono
    Maggio 5, 2016 / 6:47 am

    Ahahahah, Laura, sto ridendo e sai perchè? Anche a noi piacciono i duroni e le zampette di gallina, sono buonissimi! La tua torta di riso è fantasticaa, ma i ricordi che suscita in te, davvero meravigliosi!

  5. una siciliana in cucina
    Maggio 5, 2016 / 7:43 am

    i ricordi fanno bene all'anima….brava

  6. Paola La mimosa rosa
    Maggio 5, 2016 / 8:20 am

    Che bello rispolverare i ricordi, anche attraverso una ricetta meravigliosa, grazie!

  7. Maura Happylightlife
    Maggio 5, 2016 / 3:29 pm

    Che bel racconto… ti capisco, anche io ho pochi ricordi perché mia nonna era gia anziana quando io ero piccola, ma la sua cucina la ricordo e come!! Grazie per avermi fatto venire in mente ricordi bellissimi e grazie per aver condiviso questa magnifica ricetta!

  8. francesca galante
    Maggio 5, 2016 / 6:34 pm

    non ho mai preparato la torta di riso… è la volta buona che con la tua ricetta lo faccio anche io

  9. A tu per tu con Marilù
    Maggio 5, 2016 / 7:06 pm

    wowww bellissimo racconto, poi quando ci son le nonne di mezzo, come non si può non amare questo piatto??? Anche io non ricordo molto però ricordo benissimo i profumi della sua cucina ed i sapori dei cibi da lei preparati ^_^ Grazie per la ricetta

  10. La cucina Sottosopra Blog
    Maggio 6, 2016 / 4:06 am

    bellissimo racconto e bellissima ricetta! Brava come sempre!

  11. Passioni & Curiosità
    Maggio 6, 2016 / 6:22 am

    Che bello le ricette delle nonne hanno sempre qualcosa di speciale anche se alla fine sono fatte sempre con gli ingredienti più semplici e i procedimenti più elementari. Noi perchè cerchiamo solo di complicarci la vita? Non abbiamo capito niente!

  12. Mira Gustacinema
    Maggio 6, 2016 / 8:54 am

    Davvero una torta deliziosa. Complimenti!

  13. Vittoria Alimenti
    Maggio 6, 2016 / 1:52 pm

    Lericette delle nonne sono inconfodibbili semplice ma con sapori unici che non puoi dimenticare

  14. Gabriella Geroni
    Maggio 6, 2016 / 9:41 pm

    proprio una bella ricetta, grazie! saluti da Mela Cannella e Fantasia 🙂

  15. Mila
    Maggio 12, 2016 / 9:43 am

    Già la torta di riso a me riporta indietro coi ricordi!!!! Bellissima anche la tua versione

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