Strauben tirolesi e… i ricordi di una bambina

strauben tirolesi con marmellata di mirtilli rossi

Profumo di frittelle oggi, profumo di Strauben e di ricordi!

Una giornata golosissima cade oggi nel Calendario del Cibo Italiano: quella in cui si festeggia e si racconta la frittella: tradizioni, storie e ricette oggi ce le racconta Nicol Pini del blog “Col Cavolo” .
Non si può proprio negare che le frittelle mettano allegria al solo sentirle nominare, scatenano l’acquolina, riportano la mente all’idea della fanciullezza: allo zucchero che mangiandole sporca il volto.
Uno dei ricordi che ho più vividi delle vacanze da bambina, sono delle fantastiche frittele che mangiavo in montagna, a Pinzolo direi. In agosto si andava tutto il mese in montagna, meta preferita da mio padre e sempre in Trentino o in Alto Adige. Di Pinzolo ricordo i pic nic nel prato con il fornelletto elettrico pronto per cucinare i funghi che mio padre portava dopo il giro nel bosco mattutino. Nel pomeriggio, invece, spesso andavamo in un posticino nel bosco che nella mia mente ho sempre ricordato come  “ La Capanna di zia Maria” e lì si mangiavano le frittelle, buonissime, le più buone che abbia mai mangiato.
Ho sempre pensato e voluto rifarle per ritrovare i sapori e le emozioni di me bambina, ed un giorno, navigando in internet, mi sono imbattuta in loro gli Strauben: folgorata! Sono loro!!! Eccola la mia frittella di bambina!
Gli Strauben, infatti,  sono un dolce tipico della baviera, Tirolo austriaco, Alto Adige e Trentino. La forma alquanto contorta di questa frittella le ha dato il nome: infatti in tedesco Straub che significa “tortuoso, arricciato, disordinato, scompigliato”. E’ un dolce tradizionale molto diffuso e viene preparato in abbondanza nelle varie feste e sagre di paese che si svolgono nelle stagioni calde nelle piazze tirolesi.
L’impasto è semplice: una pastella ottenuta dal miscelamento di farina, burro, latte, grappa, uova e olio. La pastella, poi, viene versata in olio bollente  tramite un imbuto, facendole prendere la caratteristica forma di vermicello arrotolato. Mi ricordo perfettamente che sala dove si faceva merenda, si intravvedeva la cucina e Zia maria che con il suo imbuto di metallo versava nella padella il composto.
Fra racconti ed emozioni siamo arrivati alla ricetta. Ammetto che ero molto curiosa ed un po’ titubante nel preparare gli Straben: si sarebbe ricreata la magia della Capanna di Zia Maria? E quella magia fatta di spensieratezza, di profumo, di  zucchero sul viso si è ricreata nella frittella ora soffice, ora croccante.
Ora lascio a voi i ricordi di una  bambina, la loro magia e la loro ricetta.

marmellata di mirtilli rossi

Ingredienti per 6 porzioni

200 g di farina 00
250 ml di latte
20 g di burro fuso
3 uova
30 g zucchero semolato
20 ml di grappa
olio per friggere

Preparazione

Come prima cosa mescolate la farina setacciata con il latte, aggiungete poi il burro fuso, la grappa ed infine i tuorli.  Montate a neve gli albumi aggiungendo, verso la fine lo zucchero.  Ora molto delicatamente aggiungete gli albumi al precedente impasto. In una padella mettete abbondante olio e quando sarà bollente fate colare usando un imbuto il composto seguendo un movimento circolare, quasi a formare una chiocciola. Lasciate friggere fino a che non diventano dorati. Una volta pronto lo Strauben , mettetelo su una  carta assorbente e procedete con la frittura degli altri. Servite gli Strauben ben caldi cosparsi di zucchero a velo e accompagnanti da marmellata di mirtilli rossi.

strauben tirolesi

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6 Comments

  1. La Cascata dei Sapori
    Febbraio 13, 2016 / 9:51 am

    Ciao, bella ricetta non la conoscevo, ma mi incuriosisce molto! 🙂

    • laura bertolini
      Febbraio 13, 2016 / 10:05 am

      sono buonissime, anche non mangiate nella capanna nel bosco 🙂

  2. Erica Zampieri
    Febbraio 13, 2016 / 10:35 am

    Anch'io fin da piccola ho frequestato in estate ed inverno le montagne dell'alto adige, queste frittelle le ho mangiate spesso e devo dire che sono spettacolari. Grazie un bellissimo ricordo. Complimenti

    • laura bertolini
      Febbraio 16, 2016 / 12:32 pm

      E…. mangiate in montagna sono ancora meglio in effetti!!!!

  3. sabrina tocchio
    Febbraio 16, 2016 / 11:40 am

    Questa non la conoscevo! Prendo nota non è la solita frittura di carnevale!

    • laura bertolini
      Febbraio 16, 2016 / 12:32 pm

      Ennò… se conti che io le mangiavo in agosto…certo sotto i pini 🙂

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